giovedì 24 aprile 2014

Hai viaggiato su un treno sporco e in pessime condizioni igieniche? Lo sai che…da oggi puoi ottenere il risarcimento del danno alla salute?

Nel momento in cui il passeggero acquista il biglietto del treno non fa altro che concludere un contratto. La compagnia di trasporto è obbligata, pertanto, a garantire la prestazione venduta secondo correttezza e rispettando gli standard qualitativi e i diritti dell’utenza sanciti, in primo luogo, dalla Costituzione.

Una recente sentenza del Giudice di Pace di Roma (sent. n. 41354/13 - dott. Concettina Cardaci) ha riconosciuto un indennizzo, in via equitativa (e precisamente di € 1.000,00), ad una giovane donna che, per un anno interno, si è dovuta spostare salendo sulla tratta ferroviaria Spoleto – Università di Roma Tre.

Per le precarie condizioni dei vagoni, “immortalate” dalle fotografie degli smartphone, il magistrato ha riconosciuto all’utente l’esistenza del danno non patrimoniale, derivante da inadempimento contrattuale della compagnia dei treni. Questo perché il vettore è sempre tenuto a garantire condizioni accettabili per il trasporto dei propri passeggeri, dovendo rispettare il diritto alla salute imposto dalla Costituzione. Pertanto, scatta un risarcimento “forfettario” per il pendolare costretto a viaggiare su un treno sporco e in pessime condizioni igieniche.

Secondo il tenore letterale della sentenza in esame, affinché si possa ottenere il risarcimento del danno è necessario documentare, con certificato medico, le conseguenze negative sulla salute del passeggero (una su tutte: i servizi igienici non funzionanti, i sedili sporchi e causa di contagi di vario tipo, ecc.).
In tali casi, si legge nel provvedimento in commento, vengono lesi i diritti fondamentali della persona come il diritto alla salute, alla personalità e all’intangibilità della dignità dei cittadini.